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Lo studio, rinnovando una precedente ricerca fondata sulla catalogazione sistematica del patrimonio costruito dei casali occidentali di Amalfi, individua efficaci indicatori cronologici per la definizione delle fasi costruttive medievali, moderne e contemporanee delle case a volte estradossate, emancipando queste ultime dalla vieta categoria dell'architettura "rustica" o, ancor peggio, "spontanea", riconoscendo il carattere aulico delle strutture impiantate al tempo del ducato e, ciò che più conta, la loro complessa stratificazione. Facendo tesoro della lezione annalistica, ai dati emersi dall'esame stratigrafico di ciascun episodio residenziale sono stati associati i risultati di una vasta ricerca documentaria, fondata sullo spoglio sistematico dei protocolli notarili amalfitani tardomoderni, che ha consentito di individuare un vasto repertorio di contratti di compravendita, di accensione di mutui, di dotazioni matrimoniali, di censuazione e di erezione di fabbriche, che lumeggiano, soprattutto per il XVIII secolo, la vita quotidiana, le modalità d'uso dei suoli e delle case, i meccanismi di miglioramento agrario e le strutture di organizzazione del territorio. Per tal via, le case a volte estradossate si definiscono (in uno con i correlati elementi del field system) come documenti essenziali del paesaggio culturale costiero, da conservare rigorosamente, nella loro irriducibile individualità storica. Inoltre, si esaminano le modalità di estraneazione del patrimonio costruito fatte registrare nell'ultimo trentennio, si discute la scarsa attenzione ad esso riservata dal programma urbanistico comunale e si espongono le azioni necessarie per avere riguardo delle esistenze di coloro che, lungo un millennio, hanno costruito il "territorio culturale" amalfitano: individui nella storia, al pari delle loro case, delle loro strade e delle loro terre.